"Non ho nulla da dire…". Emma Bonino, a caldo, non vuole commentare. Ne’ il governo Renzi ne’ la sua uscita, dopo 10 mesi, dalla Farnesina. Ma il suo tono, al telefono, tradisce la delusione e l’amarezza. La risposta della ‘pasionaria radicale’ e’ probabilmente rinviata a sabato, quando nel pomeriggio scendera’ in piazza, riprendendo la sua vocazione di militante in un vero e proprio comizio a Largo di Torre Argentina, storico feudo dei suoi Radicali. "Con eventi che mi ricordano quelli della fuga di Pescara di Vittorio Emanuele Terzo, come era prevedibile, sono certo che Renzi ha ottenuto di far fuori la Bonino – aveva detto poco prima che Renzi annunciasse la sua lista Marco Pannella a Radio radicale -. Il nemico della partitocrazia resta la storia radicale. La grande vittoria c’e’, la Bonino fatta fuori, i radicali fatti fuori, fatta fuori la storia radicale, socialista, azionista, liberale. Renzi ha ottenuto l’ideale per i partitocrati".
Lei stasera si e’ limitata ad annunciare che sabato "salutera’ tutti quelli che l’hanno aiutata", ma il suo ‘mentore’ Pannella ha postato piu’ ‘solennemente’ su Facebook l’appuntamento: ‘un comizio di Emma Bonino’. E sara’ domani che Emma probabilmente si togliera’ i suoi sassolini dalla scarpa. Quelli che l’hanno vista soffrire, anche personalmente, nella gestione di casi come quello di Alma Shalabayeva. Che lei, da ministro, ha dovuto gestire con il fioretto, con tutta l’aplomb e la diplomazia che il suo ruolo le imponeva, ma che da radicale strenua sostenitrice dei diritti umani avrebbe con ogni probabilita’ denunciato in piazza. Cosi’ come, forse, nel caso dei maro’: un dossier che aveva ‘ereditato’ dal precedente governo Monti e dal suo predecessore Giulio Terzi, gia’ inquinato da tanti passi falsi che lei, in questi mesi, non e’ riuscita a risolvere. Ma su cui aveva provato, con successo, ad alzare i toni, portando la questione a livello internazionale dove aveva incassato il sostegno della Ue, della Nato e, seppur piu’ faticosamente, dell’Onu. Perche’ tra tutte le cose dette e non dette, fatte e non fatte, l’ipotesi di accusa di "terrorismo" verso i due militari e quindi, indirettamente, verso l’Italia non le e’ mai andata giu’: "inaccettabile", l’aveva bollata senza se e senza ma. E probabilmente domani la Bonino, da ‘politica’ e non piu’ da ministro, non manchera’ di dire qualcosa anche sul governo che sta succedendo al suo. Che a lei, nonostante fosse fino alla fine in lizza per entrarci, forse non l’ha mai convinta.
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