Dal 2008 l’Alitalia e’ costata 5 miliardi di euro tra accollamento dei debiti, cassa integrazione, ristrutturazioni e mancati guadagni. Oggi perde 2 milioni al giorno, dal 2009 al 2012 ha accumulato debiti per 1 miliardo e ha in cassa solo 128 milioni, quindi poche settimane di vita.
Un vero e proprio disastro pagato sull’altare dell’italianità dell’Alitalia, proposta dall’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel 2008, con la complicità dei sindacati. Non minori le responsabilità del centrosinistra, con il governo di Romano Prodi (ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, 1996), responsabile del mancato decollo dell’hub di Malpensa, che avrebbe consentito al nostro Paese un aeroporto in concorrenza con quelli europei. All’epoca fu anche sottoscritta una alleanza Alitalia-KLM che avrebbe dato un respiro internazionale alla nostra compagnia di bandiera. L’alleanza fu rotta e KLM si alleò con AirFrance.
Oggi l’Alitalia deve scegliere: portare i libri in tribunale o piegarsi alle offerte di AirFrance-KLM (ironia della sorte) che certo non ripeterà quelle allettanti del 2008. Non ci rimane che constatare le disastrose capacità dirigenziali della nostra classe politica e imprenditoriale.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc/Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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